UNA STAZIONE METEO VIVENTE

giardini-fenologici1Nel 2000 la Provincia di Rieti ha accettato la proposta arrivata dal Centro Appenninico del Terminillo inserendo il progetto di realizzazione di tre giardini fenologici a tre diverse quote nel Programma per il Turismo Montano, la Regione Lazio ha valutato l’opera e deciso che era degna di interesse, finanziandola in partnership con la Provincia. Dopo un lungo lavoro di preparazione, i tre giardini fenologici alle tre diverse quote, sono entrati in produzione. Il che vuol dire che ci sono esperti rilevatori che ogni settimana vanno sul posto e registrano su apposite schede, identiche per tutti i giardini fenologici del mondo, le varie fasi vegetative: emissione gemme, emissione foglie, allungamento rami, fioritura, fruttificazione e così via.

La filosofia dei giardini è semplice e di grande effetto: tutti i giardini sparsi sul territorio italiano (attualmente sono 12, da Trento a Sassari, passando per Bologna o Perugia) hanno individui vegetali tutti geneticamente identici, figli della stessa pianta madre. Si sfrutta, così, la possibilità unica del mondo vegetale di fornire cloni identici all’individuo originario, con il medesimo patrimonio genetico. Se a Trento la pianta cresce più o meno di quella di Rieti, fiorisce prima o va in quiescenza dopo, significa che tutte le variazioni sono dovute esclusivamente a fattori ambientali, quali il clima o le caratteristiche del terreno. Riunendo i dati in un medio periodo, si può avere un quadro preciso, fornito dalle piante, delle variazioni climatiche, dei problemi ambientali, del fluire delle stagioni. In pratica un giardino fenologico diventa un eccezionale indicatore ambientale e in tempi in cui non facciamo altro che parlare di clima pazzo e vulnerabile, sta lì a registrare tutte le variazioni dalla norma.

giardini-fenologici2Rieti, con i suoi unici e irripetibili tre giardini a tre diverse quote, si è dotata dei tre “stazioni meteo con le radici”. Uno strumento in più per conoscere il nostro ambiente, un’opportunità per gli studenti, le scuole, i nuovi corsi universitari, di vedere da vicino e comprendere tutto il fascino del mondo vegetale.Grazie tre «giardini fenologici» realizzati dal Centro Appenninico del Terminillo a tre diverse quote (via Comunali, Pian di Rosce e Monte Terminillo), in pochi chilometri di territorio si ha l’opportunità unica di studiare tre situazioni ambientali così differenti. Infatti, proprio i tre giardini reatini nelle intenzioni del gruppo di studio su “Bioritmi e Fenologia Vegetale” della Società Botanica Italiana hanno assunto il ruolo di centro pilota di una rete nazionale che sta nascendo in questo 2011 e alla quale partecipano strutture universitarie, pubbliche e di Enti locali di ogni parte d’Italia, europea poi, attraverso la quale arrivare a mettere a punto dei modelli che, sfruttando il variare nel tempo delle successive fasi vegetative (emissione gemme, fioritura, fruttificazione, dormienza, quiescenza) di alcune specie pilota, arrivino a determinare e prevedere il reale impatto dei cambiamenti climatici sull’evoluzione/adattamento delle popolazioni vegetali e animali.